Il negoziato perfetto by William Ury

Il negoziato perfetto by William Ury

autore:William Ury [Ury, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Corbaccio
pubblicato: 2015-03-24T23:00:00+00:00


Accettare il passato

«Quando penso a quello che Craig mi ha fatto, mi sento furioso», mi disse in vena di sincerità un mio cliente coinvolto in una controversia d’affari. «Per questo mi dà soddisfazione aggredirlo. Se troviamo un accordo, che cosa sarà della mia vita senza questa guerra personale?» Era così concentrato sul passato e sul piacere della vendetta che aveva perso di vista i veri obiettivi della trattativa e della vita.

Come mediatore in conflitti famigliari, scioperi di lavoratori e guerre civili, ho potuto constatare quanto pesino i fantasmi del passato e come riescano a creare amarezze, risentimento e odio. Per giorni ho dovuto ascoltare accuse di colpa e recriminazioni e chi ha fatto cosa a chi. Ho visto come sia facile per la mente umana impantanarsi nel passato e dimenticarsi l’opportunità del momento che metterebbe fine al conflitto e alla sofferenza.

Restare attaccati al passato è non solo autodistruttivo, dato che ci impedisce il raggiungimento di un reciproco e soddisfacente accordo, ma ci toglie pure la gioia e danneggia la nostra salute. Inoltre colpisce quanti ci stanno accanto, vale a dire i più importanti sostenitori nella nostra vita; guardarci mentre ci ancoriamo al passato e avveleniamo il nostro presente toglie a loro gioia e benessere. È una perdita per tutti. Se davvero ci rendessimo conto quanto ci costa restare attaccati al passato e quanto ciò sia distruttivo, non ci metteremmo tanto a lasciarlo andare.

Nella lite di cui ho parlato prima, una volta che il mio cliente lasciò perdere la tentazione di abitare nel passato e dirimere le controversie con l’avversario, lui stesso mi disse di sentirsi un uomo diverso, molto più leggero. Persino i suoi figlioletti avevano visto, con preoccupazione, quanto il padre si struggesse per quel conflitto. Quando si arrivò alla conclusione, essi notarono, con sollievo, un grande cambiamento nel padre. Alla madre dissero: «Il papà non passa tutto il tempo al cellulare».

Liberarsi del passato può essere di grande sollievo. In un suo discorso alle Nazioni Unite, l’ex presidente Bill Clinton ricordò una domanda che una volta aveva posto a Nelson Mandela: «Mi dica la verità, quando stava percorrendo per l’ultima volta quella strada [il giorno della sua liberazione dalla prigione] non provava odio verso di loro?» E Mandela rispose: «Certamente. Sono abbastanza vecchio per dire la verità. Sentivo odio e paura, ma dissi a me stesso: se continuerai a odiarli anche quando salirai su quell’auto, sarai ancora loro prigioniero. Io volevo essere libero e così lasciai andare il passato».25

Ecco un uomo che aveva trascorso ventisette anni in carcere e aveva tutto il diritto di sentirsi arrabbiato e amareggiato. Il dono, grande e inaspettato, che fece ai suoi compatrioti fu di aiutarli a liberarsi dal pesante fardello del passato, per essere liberi di dire sì e cominciare a costruire un Sudafrica libero per tutti. Imparando ad accettare e perdonare i suoi ex carcerieri, Mandela ispirò migliaia di altri a fare altrettanto. Uno di essi era il suo compagno di prigionia a Robben Island, il giovane Vusumzi Mcongo, duramente torturato in carcere per il suo ruolo di capo in un boicottaggio studentesco.



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